GIUSTA ANALISI DELL’INCONTRO SCRITTA DA VITTORIO PARISI!! DEL: 05/03/2010

Combattere in casa ha i suoi bei vantaggi. Il pubblico vociante che esplode a qualsiasi colpo del beniamino di casa anche se non va a segno o viene bloccato dall’ospite, i giudici che a volte soffrono l’ambiente, l’aria di festa anticipata che non si può rovinare. Ma quanto sarebbe bello se succedesse un pò più spesso che il pugile di casa non partisse con un 2 punti di vantaggio per il solo fatto di essere, appunto, in casa sua. Il match che ha confermato Luca Marasco (14-0, 5 K.O.) campione d’Italia dei pesi leggeri con verdetto unanime (due volte 97-94 e un 96-94) ai danni di Pasquale Di Silvio (11-2, 4 K.O.) è stato di quelli che meritavano almeno una split decision se non un pari che avrebbe pure lasciato il 26enne enfant du pays con il titolo in mano senza umiliare un avversario che non lo meritava. Certo, le caratteristiche dei due pugili sono talmente diverse da suscitare discussioni in un incontro molto equilibrato, con pareri opposti che dipendono dal gradimento per un tipo di boxe piuttosto che per il suo opposto. Da una parte chi preferisce un pugile, Marasco, che viene sempre avanti, sa tagliare bene il ring, porta colpi forse più caricati, dall’altra uno più bravo stilisticamente, Di Silvio, con traiettorie più varie e maggiore varietà  di colpi anche in serie e, almeno inizialmente, buone gambe per sottrarsi alla pressione avversaria. Certo, Di Silvio ha finito sulle tele perchè le ultime due riprese le ha sofferte, ha perso mobilità  e continuità  laddove Marasco si è confermato pugile che parte più piano per finire alla grande, ma alla ottava ripresa è stato proprio il romano Di Silvio a mettere in evidenti difficoltà  il campione italiano, costretto ad arretrare sotto il peso di alcuni colpi al corpo particolarmente precisi seguiti da un buon lavoro al volto. All’inizio il ritmo alto ha favorito Di Silvio che si muoveva sul ring azionando il jab con disinvoltura ma poi il romano ha pagato alla distanza. Se Di Silvio ha avuto una colpa è stata quella di non riuscire ad andare più spesso via dopo avere scaricato i suoi colpi, come uno che si fermi ad ammirare il lavoro compiuto e Marasco è uno che questo non te lo permette, pronto come è sempre a mettere i suoi destri in diretto o in gancio. Intendiamoci, non c’è stato nessuno scandalo, ma trovare tre punti di margine a favore di Marasco ci è sembrato davvero difficile…Chi scrive aveva un punticino risicato per Di Silvio che poteva, appunto, diventare un pari e lo diciamo anche perchè sembra che dalla televisione di stato sia impossibile avere un cartellino stilato giudiziosamente round dopo round piuttosto che un impressione generale. Altri ovviamente saranno di parere opposto al nostro e degno di altrettanto rispetto. Una osservazioni finale: gli incontri per i titoli italiani sono sempre più interessanti e combattuti di quelli per una geografia inventata la per la.